IL PARLAMENTO
STRUTTURA
DEL PARLAMENTO
Paesi con parlamento bicamerale
Paesi con parlamento monocamerale
Paesi con parlamento unicamerale fornito di
organo consultivo
Paesi senza parlamento
Costituente
essenziale del parlamento è un organo collegiale di tipo assembleare detto camera. Si distinguono
parlamenti monocamerali, bicamerali e multicamerali
secondo che siano costituiti da una, due o più di due camere. I parlamenti
multicamerali sono stati molto rari nella storia e attualmente nessuno stato ha
un parlamento di questo tipo.Se il parlamento è costituito da due camere, una viene
tradizionalmente denominata camera alta, l'altra camera bassa. Nella pratica la denominazione
ufficiale attribuita alle camere varia da ordinamento a ordinamento: per la
camera bassa (o per l'unica camera dei parlamenti monocamerali) le
denominazioni più utilizzate sono camera dei rappresentanti, camera
dei deputati, assemblea legislativa, assemblea nazionale, dieta
ecc. e rappresentanti o deputati sono per lo più detti i suoi
membri; per la camera alta la denominazione di gran lunga più utilizzata è senato, i cui membri sono detti senatori;
in certi ordinamenti federali la camera alta è detta consiglio degli stati
e consiglieri i suoi membri. La camera bassa ha usualmente un centinaio
di membri nei paesi con popolazione attorno ai tre milioni di abitanti;
raramente ha più di 400-600 membri, anche nei paesi di maggiori dimensioni. In
tutti gli ordinamenti, con l'unica eccezione di quello britannico, la camera
alta ha un numero minore di membri rispetto alla camera bassa. Nei parlamenti
bicamerali alcune deliberazioni possono essere assunte da un collegio
costituito dalle due camere riunite in seduta comune. In particolare, le camere
eleggono in seduta comune il presidente della repubblica e le altre cariche dello Stato per le quali è
prevista l'elezione parlamentare. In alcuni ordinamenti le camere deliberano in
sedutacomune sulle questioni per le quali si sono già pronunciate separatamente
in modo discordante. Oltre che con la deliberazione in seduta comune, i
contrasti tra le camere possono essere risolti con diverse modalità. In alcuni
ordinamenti la questione è deferita a una commissione bicamerale affinché
elabori un testo di compromesso, da sottoporre all'approvazione delle due
camere; in altri ordinamenti, tra cui quello italiano, la questione è
sottoposta reiteratamente al voto delle due camere sinché non si arriva a una
deliberazione concorde (cosiddetta navetta
parlamentare).
Elezione
Nei
parlamenti democratici almeno una delle Camere, e precisamente la Camera bassa, è rinnovata periodicamente
mediante elezione diretta dal popolo: l'evento è detto comunemente elezioni
politiche o elezioni generali. In realtà, negli ordinamenti attuali,
con la notevole eccezione della Camera dei Lord britannica e di alcuni stati ex
domini britannici, come il Canada], anche la camera alta è ormai
elettiva, seppur con modalità differenziate rispetto alla camera bassa, ad
esempio prevedendo un'età minima più elevata per votare o essere eletti, un
diverso sistema
elettorale, diversi
collegi elettorali. In alcuni ordinamenti (ad esempio in Francia) la Camera alta è eletta in modo
indiretto, dai cosiddetti grandi elettori, a loro volta eletti dal
popolo, mentre in certe federazioni i membri della camera alta sono eletti dai
parlamenti degli stati federati. L'elettorato attivo del Parlamento è uno dei
principali diritti
politici ed è andato
col tempo estendendosi in tutti gli ordinamenti: inizialmente, nel XIX secolo, era limitato ai cittadini che possedevano un certo censo, di
solito commisurato all'ammontare dei tributi versati (suffragio censitario),
in seguito taluni ordinamenti lo hanno esteso ai cittadini che avevano un certo
grado d'istruzione (suffragio capacitario), infine è stato esteso, nel XX secolo, a tutti i cittadini, dapprima di
sesso maschile e poi d'ambo i sessi (suffragio universale). Attualmente
è adottato quasi ovunque in suffragio universale: l'elettorato attivo è
riconosciuto a tutti i cittadini al disopra di una certa età (la maggiore età
o, in qualche ordinamento, un'età leggermente superiore); se tale età è
differenziata per le due camere, è maggiore quella prevista per la camera alta.
In genere l'elettorato passivo viene riconosciuto a coloro cui spetta
l'elettorato attivo, prevedendo tuttavia un'età minima superiore.
Mandato
I membri del
parlamento sono eletti per un mandato di tempo limitato, spesso di cinque
anni, che prende il nome di legislatura. Lo scioglimento anticipato
della camera, intervenuto prima di tale termine, ne determina però la decadenza
e l'indizione di nuove elezioni. In alcuni sistemi il potere di
sciogliere le camere (o anche una sola di esse) è attribuito al primo ministro; in altri spetta invece al consiglio
dei ministri o, più
frequentemente, al capo dello stato, su proposta del primo ministro o di sua iniziativa; vi sono anche
ordinamenti nei quali lo scioglimento è deliberato dalla stessa camera (autoscioglimento).
In ogni caso, lo scioglimento è un istituto proprio delle forme di governo in
cui esiste un rapporto fiduciario tra parlamento e governo: parlamentare e semipresidenziale; non esiste
in altre forme di governo e, in particolare, in quella presidenziale. Lo
scioglimento delle camere può avere due diverse finalità: se in parlamento
esiste una maggioranza stabile che sostiene il governo (come avviene,
tipicamente, nei sistemi bipartitici), può essere deciso per andare alle
elezioni in un momento di congiuntura politica favorevole allo stesso governo,
che potrebbe non ripetersi alla scadenza naturale del mandato. Invece, se in
parlamento non si riesce a formare una maggioranza in grado di sostenere il
governo (come può avvenire nei sistemi multipartitici), lo scioglimento è un
modo per superare l'impasse venutosi a creare, sottoponendo le forze politiche
al giudizio dell'elettorato nell'auspicio che dalle elezioni emerga una
maggioranza. Un caso particolare di scioglimento del parlamento è quello
previsto nelle costituzioni che hanno adottato l'elezione popolare diretta del
primo ministro, secondo quella variante della forma di governo parlamentare che
alcuni autori hanno denominato neoparlamentare. In questo caso il voto
di sfiducia del parlamento nei confronti del governo, se determina le
dimissioni di quest'ultimo, determina anche l'automatico scioglimento dello
stesso parlamento; d'altra parte, l'elezione simultanea del primo ministro e
del parlamento dovrebbe assicurare un certo allineamento politico tra i due
organi e prevenire crisi di governo.
Struttura interna delle camere
All'interno
di ciascuna camera sono istituiti alcuni organi per il suo funzionamento, in
particolare:
- la presidenza;
- le commissioni;
- i gruppi.
Presidenza
Ciascuna
camera elegge tra i propri membri il presidente;
nei parlamenti dei paesi anglosassoni, in particolar modo nelle camere basse, è
di solito denominato speaker (portavoce). Per l'elezione del presidente
è usualmente richiesta una maggioranza qualificata, a sottolineare
l'imparzialità che connota il suo ruolo. In molti ordinamenti - ma non in
quelli anglosassoni - il presidente è affiancato da vicepresidenti ed
eventualmente da segretari e, in alcuni ordinamenti, tra cui quello
francese e quello italiano, da questori, anch'essi eletti dalla camera
tra i propri membri, che assieme al presidente costituiscono un organo
collegiale, l'ufficio di presidenza o praesidium. Nelle camere non elettive il
presidente di solito non è eletto dai membri ma nominato dal capo dello Stato.
Negli Stati Uniti, così come in altre repubbliche
presidenziali, soprattutto latinoamericane, che hanno seguito il modello
statunitense, presidente di diritto della camera alta è il vicepresidente della
repubblica o, a livello statale, il luogotenente governatore. Il presidente convoca le sedute
della camera e ne dirige lo svolgimento, anche con poteri disciplinari[27] e di polizia, assicurando, in
particolare, l'ordinato svolgimento dei dibattiti e delle votazioni, di cui
proclama il risultato. Tali funzioni dovrebbero essere svolte in modo
imparziale nei confronti di maggioranza e opposizione, a prescindere dalla
parte politica nella quale il presidente si riconosce; di fatto, mentre in
certi sistemi (ad esempio quello britannico) è richiesta al presidente una
rigorosa imparzialità, in altri (come quello statunitense) gli è concesso un
ruolo più partigiano. Dal presidente dipendono gli uffici che supportano il
funzionamento della camera, separati dalla pubblica amministrazione e diretti
da un alto funzionario che nei paesi anglosassoni è
usualmente denominato clerk mentre altrove è per lo più denominato segretario
generale. In vari
ordinamenti il presidente, oltre alle funzioni quale organo interno della
camera, ne ha altre proprie, ad esempio quella di nominare i titolari di alcuni
organi di cui si vuole assicurare l'imparzialità (come le autorità indipendenti). Negli ordinamenti repubblicani i
presidenti delle camere hanno funzioni vicarie del presidente della repubblica in mancanza del vicepresidente; in questo caso, se il
parlamento è bicamerale, primo in ordine di successione è di solito il
presidente della camera alta.
Commissioni
Funzioni attribuite alle Commissioni
è solito distinguere:
- approvazione di apposite
risoluzioni volte a manifestare ordinamenti e indirizzi su specifici
argomenti.
- di controllo, attraverso le far
valere le responsabilità politiche del Governo.
- di tipo consultativo,
esercitate ogniqualvolta sia necessario acquisire il parere di una
Commissione per gli aspetti di una specifica competenza.
- di tipo conoscitivo, esercitata
attraverso la promozione di specifiche indagini.
Le
commissioni hanno un'organizzazione interna analoga a quella della camera, con
un proprio presidente, eventualmente affiancato da un ufficio di
presidenza, e possono essere a loro volta articolate in sottocommissioni.
Gruppi
Ciascuna
camera si articola in gruppi secondo l'appartenenza partitica dei suoi
membri: normalmente tutti i parlamentari che appartengono a un determinato
partito costituiscono un gruppo, sicché questo è la proiezione del partito nel
parlamento (il cosiddetto parlamentary party dei sistemi anglosassoni).
Può anche accadere che più partiti costituiscono un gruppo unico, di solito
nell'ambito di una coalizione o come passo verso la fusione, o che un partito
abbia più gruppi, di solito preludio a una scissione. In molti parlamenti i
gruppi hanno una disciplina ufficiale; un'eccezione è rappresentata dai
parlamenti anglosassoni, dove i gruppi, pur avendo una rilevanza politica non
inferiore a quella di altri parlamenti, non sono ufficialmente previsti dalle
norme che disciplinano l'organizzazione e il funzionamento delle camere. Dove i
gruppi hanno un ruolo ufficiale è di solito previsto un numero minimo di membri
per la loro costituzione; i parlamentari che, per questo motivo, non riescono a
costituire un gruppo o che, comunque, non aderiscano ad alcun gruppo, vanno a
costituire il gruppo misto. In certi paesi, tra cui quelli anglosassoni
e quelli scandinavi, il ruolo di leader del partito coincide con quello di leader del
suo gruppo parlamentare (della camera bassa, se il parlamento è bicamerale),
tanto che, spesso, viene eletto da quest'ultimo. Altrove, invece, il gruppo
parlamentare elegge un proprio leader (capogruppo o presidente)
distinto dal leader del partito.
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