Nessuno al mondo si sognerebbe mai di dichiarare in pubblico di disprezzare i diritti umani. Anche il più sanguinario tra i dittatori, anche il più cinico tra gli sfruttatori, anche chi abusa dei deboli e indifesi, chiunque a parole, definisce sacri e inviolabili i diritti elementari di tutti gli uomini e tutte le donne di questo mondo.
La realtà è però ben diversa. Non esiste probabilmente un solo Paese sulla Terra, in cui almeno qualche diritto non venga ignorato se non addirittura calpestato. Un elenco sarebbe lunghissimo e raccapricciante: si potrebbe iniziare dal diritto alla vita, cancellato da guerre, carestie, per continuare con quello alla libertà, negato in troppe carceri dove si finisce senza condanna e a volte persino senza accuse. E, dopo questi diritti che sembrerebbero de tutto ovvi, vengono messi in discussione altri: il diritto alla salute, al voto, alla libertà di pensiero, in un modo o nell'altro minacciati in questo o nell'altro angolo del mondo.
La tentazione più forte è quella di chiedersi se anche noi siamo minacciati, concludere di no e ritenere che il problema non ci riguardi. Non c'è niente di più sbagliato, siamo parte dell'umanità intera, dobbiamo conoscere i diritti e batterci quotidianamente perché essi siano rispettati. I diritti umani non sono parole su una pagina, una lezione di storia, ma sono le scelte che facciamo ogni giorno come esseri umani, la responsabilità che tutti condividiamo di rispettarci a vicenda, di aiutarci, sono il mondo della persona stessa, la ricerca dell'uguaglianza, della giustizia, della dignità umana senza discriminazione.
Breve storia dei diritti umani
Il percorso che ha portato all'affermazione dei diritti umani è stato lungo, faticoso e tortuoso.
Riportiamo di seguito una sintesi per immagini di quelle che ci appaiono le tappe più significative:
Con la Magna Charta libertatum del 1215 d.C. per la prima volta anche il re è assoggettato alla legge.
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La Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America del 1776 sottolineava due argomenti: i diritti individuali e il diritto alla rivoluzione. Queste idee furono ampiamente condivise dagli americani e si diffusero anche a livello internazionale, influenzando in modo particolare la Rivoluzione Francese.
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DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
Nel 1945, proprio nei mesi in cui si stava concludendo la più sanguinosa guerra nella storia dell'umanità, il secondo conflitto mondiale, a San Francisco nacque l'ONU (Organizzazione delle nazioni unite), un'organizzazione di stati, aperta negli anni successivi a tutti i Paesi interessati, che si impegnava a lavorare per la pace, la cooperazione economica e la difesa dei diritti umani.
Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Si tratta di un documento di eccezionale valore ancora oggi, in cui si dichiara l'esistenza di diritti che ogni essere umano deve poter esercitare, indipendentemente da qualsiasi altra condizione. Sembra un'affermazione ovvia, ed è invece una realtà che è ben lontana dall'essere tale.
Proprio per questo è bene conoscere in tutta la sua estensione il testo di questo fondamentale documento. Essa consta di 30 articoli ed è allo stesso tempo un punto di partenza e un punto di arrivo.
Ispirandoci a grandi uomini, anche nei nel nostro piccolo, dobbiamo impegnarci per darne piena attuazione come disse Eleonor Roosvelt: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.”
Martin Luther King - pastore protestante, promotore del movimento per i diritti civili degli afroamericani in America negli anni '60. |
Nelson Mandela - attivista e presidente del Sudafrica negli anni '90, si dedicò alla lotta contro l'apartheid ed alla conquista della libertà per il suo popolo. |
Mahatma Gandhi - esponente del movimento pacifista negli anni '30 e '40, professava la non-violenza e si batté per l'indipendenza dell'India. |
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