ESAME DI STATO
L'esame di
Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore, o
ellitticamente esame di Stato, è la prova finale che conclude il
corso di studi della scuola
superiore italiana.
Chi lo supera consegue un diploma di scuola secondaria di secondo grado, necessario per l'accesso all'università e a svariati
indirizzi professionali.
Questo tipo
di esame può essere sostenuto da tutti gli studenti che abbiano frequentato un
qualsiasi indirizzo della scuola
secondaria di secondo grado della durata quinquennale.
Oltre alla
funzione pratica, l'esame di maturità ha, come suggerisce il nome, un ruolo
di rito di passaggio all'interno della società
italiana, dall'adolescenza all'età adulta: col termine
della scuola secondaria la persona passa simbolicamente nel mondo degli adulti
e si prepara per l'università e/o il mondo del lavoro.
Intorno alla fine di
gennaio dell'anno scolastico, il Ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca sceglie le materie per la seconda prova
scritta, differenti per ogni indirizzo scolastico, e le date di svolgimento
delle prove scritte, comuni a tutti gli istituti italiani. Nello stesso
periodo, nella maggior parte dei casi, vengono decisi anche i commissari
interni (i professori del Consiglio di classe del quinto anno di scuola
secondaria superiore) che faranno parte della commissione d'esame.
L’ESAME PRIMA DELLA RIFORMA
Secondo una precedente normativa, i maturandi
ottenevano durante il triennio (gli ultimi tre anni di scuola superiore) un
punteggio - i cosiddetti "crediti scolastici" -,
definito alla fine di ogni anno in base ai seguenti criteri: la media dei voti
ottenuti, la condotta, le attività svolte durante il corso dell'anno scolastico
ed altri fattori ritenuti più o meno rilevanti dai docenti. Durante il terzo e
il quarto anno venivano assegnati 6 punti massimi per anno (12 in totale),
mentre nell'ultimo anno, il quinto, si poteva arrivare ad un limite di 8 punti
annuale (20 in tutto). Questi costituivano parte integrante del voto finale
dell'esame, insieme ai 45 punti massimi delle prove scritte (15 per ogni prova)
e ai 35 della prova orale. Inoltre, a discrezione della commissione d'esame,
possono essere aggiunti altri punti (chiamati anche punti bonus)
per un massimo di cinque, assegnati a conclusione dell'esame. Il punteggio
minimo per la promozione è 60, mentre il massimo è 100. Per gli studenti che
avessero raggiunto i 100/100 senza l'aggiunta dei cosiddetti "punti
bonus" la commissione poteva assegnare la lode.
Con la normativa regolata dalla legge n.1/2007 vennero
attuate le seguenti modifiche:
Il punteggio minimo complessivo per superare l'esame
rimane di 60/100.
Credito scolastico: la nuova legge sull'esame di Stato
ne modificò il punteggio, portandone il massimo da 20 a 25 punti (otto nel
terzo e nel quarto anno e nove nel quinto), per valorizzare la carriera
scolastica dello studente.
Prove scritte: 45
il totale dei punti, ripartiti in ugual misura tra le prove (fino a 15 punti
ciascuna). Per raggiungere la
sufficienza ad ogni prova scritta era necessario totalizzare almeno 10 punti.
Colloquio orale: il punteggio
massimo ottenibile dalla prova orale era di 30 punti.
Bonus fino a 5 punti: attribuito dalla commissione al
candidato che avesse sostenuto un esame
brillante, purché il candidato fosse in possesso di un credito scolastico di almeno 15 punti (su
un massimo di 25) e un risultato complessivo della prova di esame pari almeno a
70 punti (su un massimo di 75). La commissione decideva i requisiti per
eventualmente frazionare il bonus.
A coloro che conseguono il punteggio massimo di 100
punti senza fruire del bonus la commissione può attribuire la
lode, purché il candidato abbia riportato negli ultimi 3 anni scolastici
valutazioni uguali o superiori a 8 per tutte le materie. Per l'attribuzione
della lode è inoltre richiesta l'unanimità della commissione.
In sintesi:
- 25 punti per i crediti scolastici durante il
triennio:
- 8 punti al terzo e 8 punti al quarto anno di studi;
- 9 punti al quinto anno di studi;
- 45 punti per le prove scritte (15 punti per ogni prova);
- 30 punti per la prova orale;
- 5 punti di bonus.
L'attuale suddivisione dei punti alla maturità è
iniziata con l'anno scolastico 2008/2009.
RIFORMA MATURITà 2019
Il nuovo esame di maturità entrerà in gioco a partire da giugno 2019, precisamente dal 19 con la prima prova scritta di italiano.
Dal 2019 sarebbe dovuto entrare in gioco l'esame di Stato rinnovato secondo le modalità contenute nella riforma del 13 aprile 2017. Diversamente a quanto previsto, però, il Miur ha frenato su alcuni cambiamenti (Invalsi e alternanza non saranno obbligatori, diversamente da quanto previsto nella riforma) e confermato gli altri. Di seguito i cambiamenti del nuovo esame di Stato annunciati dal Miur il che fanno slittare alcune novità al prossimo anno e ne apportano diverse per la maturità del 2019.
Il nuovo esame di maturità entrerà in gioco a partire da giugno 2019, precisamente dal 19 con la prima prova scritta di italiano.
Dal 2019 sarebbe dovuto entrare in gioco l'esame di Stato rinnovato secondo le modalità contenute nella riforma del 13 aprile 2017. Diversamente a quanto previsto, però, il Miur ha frenato su alcuni cambiamenti (Invalsi e alternanza non saranno obbligatori, diversamente da quanto previsto nella riforma) e confermato gli altri. Di seguito i cambiamenti del nuovo esame di Stato annunciati dal Miur il che fanno slittare alcune novità al prossimo anno e ne apportano diverse per la maturità del 2019.
“Due prove scritte e un colloquio orale. Questo
il nuovo Esame”. La terza prova è abolita - con grande gioia degli studenti -
mentre rimarranno in gioco la prima prova di italiano e la seconda prova, basata su una o più
materie caratterizzanti per
ogni indirizzo.
Anche l’orale, cioè la fase finale dell'esame, cambia: ecco come.
Anche l’orale, cioè la fase finale dell'esame, cambia: ecco come.
A rimanere un'incognita
sembrerebbe lo svolgimento dell'orale di maturità: la tesina sarà sostituita dalla presentazione
della relazione dell'alternanza scuola lavoro . Gli
studenti, chiarite le modalità di svolgimento delle altre prove, attendono di
conoscere i dettagli dell'ultima prova della nuova
maturità 2019.
MATURITA' 2019: COME CAMBIA
L'AMMISSIONE ALL'ESAME
I criteri di ammissione all'esame di
maturità funzioneranno in modo diverso dalla maturità
dell'anno scolastico 2018-2019. Una novità che farà piacere ai maturandi
perchè per essere ammessi al nuovo esame di Stato non sarà più
necessario avere la sufficienza in tutte le materie ma basterà la media del
sei, a cui contribuirà anche il voto in condotta.
COME VIENE ASSEGNATO IL VOTO
Ci sono novità anche
per il voto d'esame.
Il giudizio finale resterà in centesimi ma sarà dato più valore all’andamento scolastico durante gli ultimi tre anni di superiori: i crediti scolastici che gli studenti possono accumulare passano infatti da 25 attuali a 40.
Dato che il terzo scritto sarà abolito cambieranno anche i punteggi da assegnare alle prove: mentre prima era previsto un punteggio massimo di 15 punti per ognuno dei tre scritti e un massimo di 30 punti per l’orale, a partire dalla maturità 2019 è prevista l’assegnazione di un massimo di 20 punti sia per la prima prova sia per la seconda prova e di 20 punti per il colloquio.
Il giudizio finale resterà in centesimi ma sarà dato più valore all’andamento scolastico durante gli ultimi tre anni di superiori: i crediti scolastici che gli studenti possono accumulare passano infatti da 25 attuali a 40.
Dato che il terzo scritto sarà abolito cambieranno anche i punteggi da assegnare alle prove: mentre prima era previsto un punteggio massimo di 15 punti per ognuno dei tre scritti e un massimo di 30 punti per l’orale, a partire dalla maturità 2019 è prevista l’assegnazione di un massimo di 20 punti sia per la prima prova sia per la seconda prova e di 20 punti per il colloquio.
Nessun
cambiamento, invece, per quanto riguarda la composizione delle commissioni
della maturità 2019:
saranno ancora miste, composte da tre commissari esterni, tre interni e un
presidente di commissione esterno.
Un’altra grande novità riguarda l’introduzione del test Invalsi in quinta superiore. La prova – composta da un test d'italiano, matematica e inglese - non farà comunque parte dell’esame ma si svolgerà durante l’anno scolastico e non sarà necessaria per poter accedere alla maturità. Il suo voto non peserà comunque sul voto finale d’esame, in quanto il punteggio verrà solamente riportato nella documentazione allegata al diploma.
Un’altra grande novità riguarda l’introduzione del test Invalsi in quinta superiore. La prova – composta da un test d'italiano, matematica e inglese - non farà comunque parte dell’esame ma si svolgerà durante l’anno scolastico e non sarà necessaria per poter accedere alla maturità. Il suo voto non peserà comunque sul voto finale d’esame, in quanto il punteggio verrà solamente riportato nella documentazione allegata al diploma.
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